Sindrome miofasciale: cos’è, sintomi e trigger point

Cos’è la sindrome miofasciale e sintomi più comuni

Il corpo umano è una rete complessa di muscoli, tessuti connettivi e fasce che lavorano in armonia per garantire la nostra mobilità e il nostro benessere. Tuttavia, a volte questa armonia può essere interrotta dalla sindrome miofasciale, una condizione dolorosa che colpisce muscoli e fasce, causando disagio e limitazioni nella vita quotidiana. In questo articolo, esploreremo i sintomi e i trigger point della sindrome miofasciale, insieme alle sue cause e alle strategie per gestire il dolore. Ma soprattutto ci addentreremo all’interno di questo importante modello che ha permesso di puntare gli occhi della ricerca su tutti quei ‘dolori senza cause evidenti’.

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Cos’è la sindrome miofasciale

La sindrome miofasciale, o Myofascial Pain Syndrome (MPS) in inglese, è un modello ampiamente utilizzato per comprendere il dolore muscolare che non ha una causa specifica evidente. Questo concetto è stato sviluppato da Janet Travell e David Simons nel 1983 e ha avuto un impatto significativo nella comprensione e nella gestione del dolore muscolare.

La sindrome miofasciale si riferisce a una condizione in cui i punti dolenti, o trigger points, si formano nei muscoli scheletrici, causando dolore locale o riferito. Questi trigger points sono aree iperattive di muscoli che possono provocare dolore quando vengono stimolati, spesso a causa di tensione muscolare eccessiva, sovraccarico o altri fattori.

Sindrome miofasciale: sintomi lievi e gravi

La sindrome miofasciale può manifestarsi con una vasta gamma di sintomi, che possono variare da lievi a gravi a seconda della gravità della condizione e delle aree del corpo coinvolte. Alcuni sintomi comuni includono:

  • Dolore muscolare persistente o ricorrente, che può essere localizzato o diffuso in varie parti del corpo.
  • Sensazione di indolenzimento, rigidità o tensione nei muscoli.
  • Punti dolenti o trigger point, che sono aree sensibili e dolorose nei muscoli.
  • Limitazioni nella mobilità e nell’ampiezza dei movimenti.
  • Difficoltà nel dormire a causa del dolore muscolare.
  • Mal di testa tensionale o emicranie associate a tensione muscolare.
  • Affaticamento cronico e sensazione di stanchezza persistente.

Questi sintomi possono essere lievi e intermittenti o gravi e debilitanti, influenzando la qualità della vita e le attività quotidiane dei pazienti.

Cause, comorbilità e relazioni della sindrome

La sindrome miofasciale può essere associata a una varietà di condizioni, tra cui stress, lesioni muscolari, posture scorrette, sovraccarico muscolare e altri disturbi muscoloscheletrici. Il trattamento della sindrome miofasciale di solito coinvolge terapie mirate per rilassare i muscoli, ridurre la tensione muscolare e alleviare il dolore, come terapia fisica, massaggio terapeutico, tecniche di rilassamento e terapia manuale. Ad ogni modo, spesso e volentieri questa sindrome si relazione ad altre patologie o contesti.

Sindrome miofasciale e fibromialgia

La fibromialgia è una condizione cronica caratterizzata da dolore diffuso, affaticamento e sensibilità muscolare. Molte persone con fibromialgia sviluppano anche la sindrome miofasciale, e i due disturbi possono influenzarsi reciprocamente, aumentando il dolore e l’incapacità funzionale.

Sindrome miofasciale e alimentazione

Alcuni studi hanno suggerito che alcuni alimenti possono contribuire allo sviluppo della sindrome miofasciale o aumentare i sintomi. Alcuni alimenti che possono provocare infiammazione e peggiorare il dolore muscolare includono cibi ad alto contenuto di zucchero, alimenti processati, glutine e latticini. Una dieta equilibrata e ricca di nutrienti può aiutare a ridurre l’infiammazione e migliorare i sintomi della sindrome miofasciale.

Trigger point miofasciali: quali sono?

I trigger point miofasciali sono aree ipersensibili e dolorose nei muscoli che possono causare dolore riferito in altre parti del corpo. Secondo il modello proposto da Travell e Simons, i trigger points possono causare una serie di sintomi, tra cui dolore muscolare localizzato o diffuso, rigidità muscolare, debolezza e limitazioni nella gamma di movimento. Inoltre, i trigger points possono anche provocare dolore riferito, ossia dolore percepito in una zona diversa da quella in cui si trova il trigger point stesso.

Questi punti possono essere attivati da vari fattori, tra cui stress, traumi, posture scorrette, sovraccarico muscolare e movimenti ripetitivi. I trigger point possono anche formarsi a seguito di tensione emotiva e ansia, che possono causare contrazioni muscolari involontarie e dolore cronico.

Sindrome dolorosa miofasciale: cosa fare

Gestire la sindrome miofasciale può essere una sfida, ma ci sono diverse strategie che possono aiutare a alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita. Alcuni passi che puoi prendere includono:

  • Fisioterapia: Il trattamento con un fisioterapista specializzato nella gestione della sindrome miofasciale può aiutare a ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rafforzare i muscoli deboli.
  • Massaggio: Il massaggio mirato ai trigger point miofasciali può aiutare a rilassare i muscoli tesi, migliorare la circolazione sanguigna e ridurre il dolore.
  • Terapie complementari: Alcune persone trovano sollievo dalla sindrome miofasciale attraverso terapie complementari come l’agopuntura, il trattamento con fascia elastica o il biofeedback.
  • Gestione dello stress: Il rilassamento e le tecniche di gestione dello stress possono aiutare a ridurre la tensione muscolare e a prevenire la formazione di trigger point miofasciali.
  • Modifiche dello stile di vita: Fare regolarmente esercizio fisico, mantenere una postura corretta, evitare sforzi eccessivi e seguire una dieta equilibrata possono contribuire a ridurre i sintomi della sindrome miofasciale e migliorare il benessere generale.

La sindrome miofasciale è una condizione dolorosa e debilitante che può influenzare la qualità della vita e le attività quotidiane. Comprendere i sintomi, le cause e i trigger point associati alla sindrome è il primo passo verso la gestione efficace del dolore e il miglioramento del benessere generale. Consultare un professionista della salute per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato può aiutare a individuare le migliori strategie per gestire la sindrome miofasciale e tornare a una vita attiva e senza dolore.


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