FISIOCARE
Stretching
Lo stretching in fisioterapia
L’allungamento muscolare o stretching è una parte fondamentale della fisioterapia riabilitativa e consiste nell’esecuzione di esercizi mirati ad elasticizzare le fibre muscolari. Questa pratica mira a migliorare la flessibilità, la mobilità e il rilassamento muscolare, contribuendo significativamente al recupero da lesioni, al miglioramento delle prestazioni fisiche e alla prevenzione di problemi muscolo-scheletrici. Vediamo di cosa si tratta e quali sono i benefici.
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Che cos’è lo stretching
Lo stretching in fisioterapia è una serie di esercizi progettati per migliorare la flessibilità e la mobilità articolare. Dall’inglese to stretch, ‘allungare’, con la parola stretching si intendono tutti quegli esercizi che mirano a stirare e allungare i muscoli. L’allungamento dei muscoli e dei tessuti molli tramite stretching servono per aumentare la loro lunghezza e la loro capacità di movimento. I fisioterapisti utilizzano lo stretching come parte integrante delle loro terapie per trattare una vasta gamma di condizioni muscolo-scheletriche.
L’importanza dello stretching in riabilitazione
Il principio di base dello stretching in fisioterapia è l’estensione controllata dei muscoli e dei tessuti molli interessati. Questo viene fatto in modo graduale e progressivo per evitare lesioni o lesioni muscolari. Il fisioterapista lavora con il paziente per identificare le aree di tensione muscolare o limitazioni nella mobilità e sviluppare un programma di stretching personalizzato. Eseguire esercizi di stretching all’interno di ubilitazione fisioterapica è fondamentale per promuovere guarigione, recupero e raggiungere i risultati in tempi ottimali.
Fisioterapia e tipi di stretching
Non è strano ritrovarsi a fare stretching a un centro di terapia. I fisioterapisti utilizzano infatti una grande varietà di tecniche di allungamento muscolare per trattare i propri pazienti. Ci sono diverse tipologie di stretching e che potrete effettuare presso il nostro studio con il nostro supporto, come spieghiamo in seguito.
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Stretching statico
Lo stretching statico o passivo è un tipo di allungamento in cui si mantiene una posizione sfruttando un’altra parte del corpo o con l’aiuto del terapista. Questa tecnica coinvolge il mantenimento di una posizione di allungamento per un periodo di tempo prolungato. Lo stretching statico ad aumentare la lunghezza muscolare e a ridurre la tensione.
Stretching dinamico
Con lo stretching dinamico il paziente esegue movimenti controllati e ripetitivi attraverso un’ampia gamma di movimenti articolari. Questo tipo di stretching dinamico è spesso utilizzato come parte di un riscaldamento prima dell’attività fisica.
Stretching PNF
Una branca dello stretching si chiama PNF o Proprioceptive Neuromuscular Facilitation Stretching. Nota anche come facilitazione neuromuscolare propriocettiva, questa particolare tipologia di allungamento muscolare è particolarmente indicata per chi soffre di rigidità muscolare. Essa coinvolge la contrazione e il rilassamento dei muscoli durante l’allungamento, migliorando la loro estensibilità. A differenza delle altre tipologie, questo tipo di stretching non prevede solo l’allungamento passivo del muscolo, ma utilizza degli specifici recettori propriocettivi (fusi neuromuscolari) localizzati all’interno dei fascicoli di fibre muscolari per effettuare un allungamento di tipo attivo.
Stretching globale attivo
Lo stretching globale attivo è una modalità specifica della rieducazione posturale globale mirata alla prevenzione, al mantenimento e alla preparazione fisica della persona. Particolarmente indicato per gli sportivi, l’obiettivo di questo stretching è modificare l’assetto posturale con una correzione biomeccanica dei segmenti al fine di registrare nuovi comportamenti posturali nel paziente.
Stetching balistico
Lo stretching balistico coinvolge movimenti rapidi e salti ripetitivi per migliorare la flessibilità. Diciamo che l’allenamento si basa su uno slancio di una parte del corpo forzandolo oltre il suo normale raggio di movimento. Tuttavia, può essere rischioso e non sempre viene utilizzato in fisioterapia riabilitativa.
Stretching CRAC
Il Contract Relax Antagonist Contract, anche noto come contrazione, rilassamento e contrazione degli antagonisti, è un tipo di stretching molto simile al PNF ma si differenzia da quest’ultimo nella sua fase finale. Qui è infatti è prevista l’attivazione della muscolatura antagonista per migliorare l’allungamento muscolare.
Quando fare stretching?
Lo stretching è un buon alleato per tutti. Praticare stretching quotidianamente favorisce infatti uno stile di vita regolare, donando elasticità ai muscoli e ottimizzando la postura. Tuttavia, lo stretching in riabilitazione è fortemente indicato a:
- Atleti e sportivi Migliora la flessibilità e riduce il rischio di infortuni, contribuendo a migliorare le prestazioni.
- Pazienti con lesioni muscolo-scheletriche Lo stretching aiuta infatti nella riabilitazione di lesioni muscolari, tendinee o legamentose, riducendo il dolore e ripristinando la funzionalità.
- Pazienti con problemi posturali Contribuisce a correggere e migliorare la postura, alleviando il dolore cronico associato.
- Pazienti con patologie neurologiche o polmonari Può essere utilizzato per migliorare la mobilità e la funzionalità nei pazienti con patologie neurologiche come ictus o sclerosi multipla, ad esempio, ma anche a chi soffre di malattie respiratorie come la BPCO.
Cosa curare con lo stretching
Lo stretching in fisioterapia è una parte fondamentale dei programmi di riabilitazione e cura muscolo-scheletrica. Con tecniche personalizzate e sotto la guida di un fisioterapista esperto, i pazienti possono migliorare la loro mobilità, ridurre il dolore e recuperare da lesioni in modo efficace. Indipendentemente dall’età o dal livello di attività fisica, lo stretching in fisioterapia offre benefici significativi per la salute muscolo-scheletrica e il benessere generale. Consultare sempre un professionista della salute prima di intraprendere qualsiasi programma di stretching o di fisioterapia. Ipercifosi, iperlordosi, anteposizione del capo, spalle chiuse, rotazione del bacino, sindrome femoro-rotulea, ictus, sclerosi multipla, postura scorretta, malattie polmonari e respiratorie, BPCO: sono tantissime le condizioni che si possono trattare in un programma di fisioterapia sfruttando, tra gli altri, i benefici dello stretching.