Vi racconto come sono guarito dalla fascite plantare
La fascite plantare è una condizione molto dolorosa che colpisce la parte inferiore del piede, in particolare il tallone e l’arco plantare. Spesso è causata dall’infiammazione dei tessuti che collegano il tallone alle dita dei piedi. Chi ne soffre sa bene quanto sia invalidante come disturbo. Talvolta può essere particolarmente acuto al mattino, nel momento in cui si muovono i primi passi della giornata. Altre volte, invece, è proprio dopo un periodo di risposo che il piede comincia a fare male. A me personalmente la fascite plantare è arrivata a compromettere molte delle normali attività quotidiane, anche a lavoro. Ma in parte me ne assumo la responsabilità, perché ho trascurato i primi segnali all’inizio. Ad ogni modo, dopo periodi di sofferenza e sconforto, sono riuscito a integrare un buon programma di recupero e a guarire. In questo articolo, vi voglio raccontare come sono guarito dalla fascite plantare.
Come sono guarito dalla fascite plantare
Tutto è iniziato quando ho iniziato a provare un fastidioso dolore all’arco del piede. Niente di che, mi sono detto. Può succedere, specie stando parecchie ore in piedi al lavoro. Scarpe sbagliate, mi hanno suggerito i colleghi. Poi però, a distanza di mesi, il dolore si è esteso al tallone. La cosa assurda è che il dolore lo avvertivo già al mattino, quando mi alzavo dal letto. Tra una cosa e l’altra passano altri giorni e continuo a trascurare i segnali. Fin quando un giorno ho dovuto mollare il lavoro e contattare il mio medico di base.
Durante la visita visita il medico mi ha prescritto una visita dal fisiatra. Dopodiché, lo specialista mi ha diagnosticato la fascite plantare. Il dottore mi ha spiegato che si trattava di un’infiammazione dei tessuti che collegano il tallone alle dita dei piedi e mi ha consigliato di contattare un fisioterapista. Tuttavia, convinto si potesse risolvere con i consigli del medico – di mettere del ghiaccio e prendere dei farmaci -, ho trascurato la terapia.
Ho iniziato così a curarmi in casa, facendo qualche esercizio, mettendo il ghiaccio la sera e prendendo anti-infiammatori. Ho anche deciso, di mia iniziativa, di andare in un negozio di sanitari e acquistare solette per sorreggere il piede come queste.
Alla fine mi sono deciso e, con un fisioterapista, ho iniziato programma di cura. All’inizio mi sono rivolto a un centro, dove ho fatto alcune sedute di tecar. Tuttavia, senza ottenere risultati. Poi una mia amica mi ha suggerito il nome di una fisioterapista, sua conoscente.
Settimana dopo settimana, tra esercizi di stretching e rinforzo muscolare per i piedi e le caviglie, mi ha rimesso al mondo! Questi esercizi, mi spiegava, erano mirati a migliorare la flessibilità e la forza dei muscoli del piede, riducendo così il dolore e prevenendo eventuali ricadute. In questo senso, mi sono aiutato tantissimo con questo massaggiatore per piedi. Premessa: mio fratello ha i piedi piatti e attorno ai sette anni si è operato al piede destro. Sebbene l’intervento e la riabilitazione, vuoi l’età, vuoi i continui sforzi, ma ha continuato a lamentare sempre dolore ai piedi. Inevitabile l’acquisto di un massaggiatore, e siamo incappati in questo (che francamente uso anche io e oggi non posso più farne a meno).
Dopo aver superato la fase acuta della fascite plantare, è diventato cruciale per me concentrarmi sulla riabilitazione per ristabilire la forza e l’elasticità della mia fascia plantare dell’intera muscolatura del piede e della caviglia. Il mio fisioterapista ha giocato un ruolo fondamentale in questo processo, guidandomi attraverso una serie di trattamenti mirati (e spiegandomi senza giri di parole che parte del lavoro per guarire spettava a me!).
Questi trattamenti di riabilitazione comprendevano anche sessioni di terapia manuale (fondamentale!) che includevano massaggi profondi e mobilizzazioni articolari specifiche per la volta plantare e i muscoli della gamba. Queste tecniche hanno aiutato a ridurre la tensione accumulata e in generale a migliorare la flessibilità dei tessuti interessati.
PRODOTTI UTILI PER FASCITE PLANTARE |
|
La promozione di prodotti non è da intendersi come terapia o consiglio di applicazione fisioterapica o simile. A tale scopo, consultare SEMPRE prima un medico, un terapeuta o un farmacista. |
|
Stiramento delicato e continuo in dorsiflessione della fascia plantare, del tendine d’Achille e dei muscoli del polpaccio, alleviando efficacemente sintomi dolorosi. Per fascite plantare, tendine d’Achille, polpaccio, dolore ai piedi. |
Plantare con pallina a Riccio per massaggio di Riflessologia Muscolare e Kit Agopressione per piede, schiena, gambe e cellulite. Allevia dolori muscolari, articolari e i piedi gonfi, riduce infiammazione dell’arco plantare, per uso eccessivo, postura scorretta, calzature inadeguate, obesità. |
Per fascite plantare, neuropatia, diabete, dolore cronico, tensione muscolare, nodi difficili e altri dolori. Massaggio a rotolamento e shiatsu alla parte inferiore e ai lati dei piedi, mentre la pressione dell’aria si applica su tutte le parti del piede. Il calore rilasserà i muscoli tesi per mirare ai punti di pressione specifici. |
Supporto dell’arco con profonda coppa del tallone a U e massaggio con supporto metatarsale per proteggere il piede e alleviare la pressione del piede e l’affaticamento. Ideale per piede piatto,sport, fascite plantare |
Consigli per guarire dalla fascite plantare
È stato un processo impegnativo, e mi sono ricreduto. Prima di allora non mi ero mai rivolto a un fisioterapista, non ne avevo avuto il bisogno. Probabilmente, era anche la mia ignoranza in materia a non stimolarmi a contattare il professionista. Quando poi mi sono rivolto al primo studio, devo dire che mi sentivo anche parecchio sconfortato: dolore aumentava, e sembrava non ci fosse una soluzione per la fascite plantare.
Poi però, incontrando la nuova terapista, mi sono reso conto, seduta dopo seduta, quanto la situazione stesse migliorando. Grazie al suo impegno, la sua passione e soprattutto la sua pazienza, sono guarito dalla fascite plantare con un programma completo – insieme al lavoro a casa: farmaci, ghiaccio e abitudine a fare stretching nel momenti morti.
Il mio consiglio per chi soffre di fascite è di non trascurare i primi segnali che il corpo manda, perché, se davvero di fascite si tratta, potrebbe degenerare. Allo stesso tempo, dopo la visita medica e fisiatrica, richiedere subito l’intervento di un fisioterapista. Tutto dipende poi dalla severità del disturbo, ma giuro che il dolore acuto provato non lo augurerei a nessuno!
Oltre che contenere il dolore, la terapia, se fatta bene con stretching e massaggi, dona nuova vita al piede. L’altro suggerimento è non fermarsi al primo tentativo. Non so se la tecar non attecchiva al mio piede, se la mia condizione necessitava di altro o se semplicemente non ho trovato feeling con il terapista. Però è fondamentale avere un rapporto di fiducia e qualità con il terapista, oltre che metterci il proprio impegno.
Lascia un commento